Psico-Oncologia

Da molti anni si cerca di stabilire l'eventuale esistenza di significative correlazioni tra specifici tratti di personalità e determinate malattie psico-somatiche e, in particolare una possibile psicogenesi dei tumori.
Chiaramente si tratta di un tipo di ricerca particolarmente difficile perché nel campo dello psichico i fattori da prendere in considerazione sono abbastanza numerosi e non sempre adeguatamente valutabili:

  • Fattori psico-emotivi.
  • Fattori personologici;
  • Fattori stressanti e risposta allo stress;
  • Fattori relazionali;
  • Qualità della vita;
  • Stile di coping (adattamento all'evento malattia);
  • Famiglia del paziente tumorale.


In ogni caso l'origine dei tumori è sempre plurifattoriale; con i soli fattori emozionali non è possibile spiegare interamente la complessa eziopatogenesi delle neoplasie.

Considerazioni Generali

La suddivisione tra ciò che è somatico e ciò che psichico rappresenta una forzatura dovuta alla nostra difficoltà a comprendere nella loro unitarietà i fenomeni riguardanti l'essere umano. La separazione " mente-corpo " è un artificio concettuale motivato da esigenze ora religiose, ora filosofiche, ora di tipo tecnico.
Inoltre, l'individuo deve essere considerato come un "continuum" di trasformazioni - che nel loro insieme possiamo chiamare "sviluppo" - determinati sia da esigenze interne sia da stimoli esterni.
Lo psicosomatico generalmente è un paziente incapace di vivere mentalmente i propri stati emozionali (Alextimia). Poiché le emozioni non possono essere esperite mentalmente trovano nel corpo il loro scarico.
Diversi studi suggeriscono che le persone le quali subiscono processi tumorali possiedono una personalità così detta di Tipo C (Cancer Prone Personality): tendenza negare, a rimuovere e a minimizzare i propri conflitti, le esperienze spiacevoli, gli avvenimenti dolorosi; inoltre, incapacità di esprimere apertamente i propri sentimenti, accettazione stoica, mancanza di spirito di lotta. Incapacità di reagire ed incapacità di sperare, personalità definibili simil-robot. Nella storia lontana del paziente tumorale sono rintracciabili perdite significative di importanti relazioni, lutti; nella sua storia recente spesso è rintracciabile una nuova perdita, un nuovo lutto, ma la mancata reattività emozionale tipica di queste personalità impedisce l'insorgenza di normali processi di adattamento che chiamiamo " risposta di stress".
Se teniamo conto che esiste un asse Psico-neuro-endocrino-immunitario risulta chiaro come in condizioni di inibizione cronica della reattività emozionale anche la risposta di stress risulta inibita o alterata nel suo svolgimento con contemporanee conseguenze anche a livello endocrino e a livello immunitario. Il sistema immunitario - che rappresenta il "Self biologico" - diviene incapace di combattere e di distruggere le cellule tumorali le quali sono da considerare "eterologhe" (cioè assimilabili a cellule estranee/straniere) nel momento in cui, per qualche motivo, cellule omologhe (cioè normali cellule del nostro organismo) si alterano e degenerano trasformandosi in tipiche cellule tumorali.
Diverse ricerche hanno permesso di evidenziare come l'ambiente familiare originario (genitoriale) del paziente oncologico sia caratterizzato da freddezza e da modelli relazionali che conducono al distacco e all'isolamento tra i vari membri (centrifugal family). Mentre nella famiglia acquisita risalta la comune incapacità ad accogliere separazioni o a tollerare i cambiamenti esistenziali che possono avvenire in qualcuno dei componenti la famiglia stessa. Da questo punto di vista il membro in cui insorge il tumore può rappresentare il paziente-sintomo o "specchio" di sentimenti di non-accettazione o di perdita o di disperazione non comunicati apertamente ma massicciamente presenti, per così dire circolanti, nel contesto familiare.


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