Psico-Oncologia
Da molti
anni si cerca di stabilire l'eventuale esistenza di significative
correlazioni tra specifici tratti di personalità e determinate
malattie psico-somatiche e, in particolare una possibile psicogenesi
dei tumori.
Chiaramente
si tratta di un tipo di ricerca particolarmente difficile perché
nel campo dello psichico i fattori da prendere in considerazione
sono abbastanza numerosi e non sempre adeguatamente valutabili:
In ogni caso l'origine dei tumori
è sempre plurifattoriale; con i soli fattori emozionali
non è possibile spiegare interamente la complessa eziopatogenesi
delle neoplasie.
Considerazioni Generali
La suddivisione
tra ciò che è somatico e ciò che psichico
rappresenta una forzatura dovuta alla nostra difficoltà
a comprendere nella loro unitarietà i fenomeni riguardanti
l'essere umano. La separazione " mente-corpo " è
un artificio concettuale motivato da esigenze ora religiose, ora
filosofiche, ora di tipo tecnico.
Inoltre, l'individuo
deve essere considerato come un "continuum" di trasformazioni
- che nel loro insieme possiamo chiamare "sviluppo"
- determinati sia da esigenze interne sia da stimoli esterni.
Lo psicosomatico
generalmente è un paziente incapace di vivere mentalmente
i propri stati emozionali (Alextimia). Poiché le emozioni
non possono essere esperite mentalmente trovano nel corpo il loro
scarico.
Diversi studi
suggeriscono che le persone le quali subiscono processi tumorali
possiedono una personalità così detta di Tipo C
(Cancer Prone Personality): tendenza negare, a rimuovere e a minimizzare
i propri conflitti, le esperienze spiacevoli, gli avvenimenti
dolorosi; inoltre, incapacità di esprimere apertamente
i propri sentimenti, accettazione stoica, mancanza di spirito
di lotta. Incapacità di reagire ed incapacità di
sperare, personalità definibili simil-robot. Nella storia
lontana del paziente tumorale sono rintracciabili perdite significative
di importanti relazioni, lutti; nella sua storia recente spesso
è rintracciabile una nuova perdita, un nuovo lutto, ma
la mancata reattività emozionale tipica di queste personalità
impedisce l'insorgenza di normali processi di adattamento che
chiamiamo " risposta di stress".
Se teniamo
conto che esiste un asse Psico-neuro-endocrino-immunitario risulta
chiaro come in condizioni di inibizione cronica della reattività
emozionale anche la risposta di stress risulta inibita o alterata
nel suo svolgimento con contemporanee conseguenze anche a livello
endocrino e a livello immunitario. Il sistema immunitario - che
rappresenta il "Self biologico" - diviene incapace di
combattere e di distruggere le cellule tumorali le quali sono
da considerare "eterologhe" (cioè assimilabili
a cellule estranee/straniere) nel momento in cui, per qualche
motivo, cellule omologhe (cioè normali cellule del nostro
organismo) si alterano e degenerano trasformandosi in tipiche
cellule tumorali.
Diverse ricerche
hanno permesso di evidenziare come l'ambiente familiare originario
(genitoriale) del paziente oncologico sia caratterizzato da freddezza
e da modelli relazionali che conducono al distacco e all'isolamento
tra i vari membri (centrifugal family). Mentre nella famiglia
acquisita risalta la comune incapacità ad accogliere separazioni
o a tollerare i cambiamenti esistenziali che possono avvenire
in qualcuno dei componenti la famiglia stessa. Da questo punto
di vista il membro in cui insorge il tumore può rappresentare
il paziente-sintomo o "specchio" di sentimenti di non-accettazione
o di perdita o di disperazione non comunicati apertamente ma massicciamente
presenti, per così dire circolanti, nel contesto familiare.