Teatro


L’attore è una maschera vuota

nel teatro della notte,

parla con la voce del tempo

coperta di polvere  e  mito.

 

Ondeggia con il fiato di tenebra

sulle tegole stanche,

tra nuvole smarrite

 e gatti in amore.

 

Soltanto io ti ascolto

senza udirti,

le mie mani toccano le tue parole

nel vento d’estate.

 

Si nutrono dello sguardo assente

dello spettatore muto

tra i rintocchi del campanile e le schegge danzanti del cielo.

 

Non c’è alba nel cammino disperso,

solo notte e naufragio,

promessa e inganno,

passione e oblio.

 

Ricominciano le note della notte,

odorano di pane antico

e di te, amore mio,

nel ventre del sogno smarrito e ritrovato.   

Fabio D'Anna