Ode alla Poesia

 

 In me ballano i fantasmi dispersi nella notte,
i fiori senza corolla,
le ali nere del vento che lotta con l'oblio,
il mare oscuro dell'inchiostro che recita la magia del verso.
 
Chi sei umida sfinge
che scruti con le fessure di giada
le distese impaurite del mio ventre?
 
Ero pietra di sole, abbraccio di rugiada,
carezza d'isola, effluvio di sale,
lacrima antica.
Poi arrivasti a turbare i miei passi,
a scuotere le membra nel vortice d'abisso,
per restituirmi lancinante di dolore
alla siepe vissuta e mancata.
 
Rivoglio gli occhi senza tempo del padre,
che rifulge amori di fiumara,
grotte di sensi e stelle di memoria,
i passi incerti della madre,
colmi d' aromi e sogni svaniti,
 le trecce del pudore che lambivano i vulcani del desiderio,
 la grandezza semplice del vagabondo,
 le mani felici dell'errante.
 
Il fiato della tromba
danza i fogli ordinati come soldati
e ribelli come le passioni,
parlano di vita
e dello scandalo dei corpi scossi
dalle flebili voci che bussano alle tempie
del perpetuo sventolio dei panni del poeta

 

Fabio D'Anna

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