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Non
ho colori stanotte per
dipingere il vento e
le scie luminose che squarciano
il tetro silenzio. La
pioggia scorre sui vetri opachi delle
esistenze smarrite, cerca
binari d’anime, armonie nascoste. La
sinfonia del tempo suona
a vuoto nel
pentagramma spento della notte. Ma
la tavolozza dei miei pensieri ha
occhi lontani e
sguardi complici di stelle dissolte. La
forme sfumano in fluidi senza
confini, ondeggiano
tra gli sguardi pazienti dei
dipinti ingialliti. Dai
sensi del baratro vivida
serpeggia la
luce dell’arte. |
Fabio D'Anna |
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