UN PICCOLO SITO
di
Alfredo Anania
(brani)
Le
svolte epocali avvengono talvolta molto lentamente e in silenzio,
altre volte vorticosamente e con gran clamore. L'era che stiamo
vivendo, il nuovo millennio, le trasformazioni radicali (delle
quali solo in piccola parte, per brevità dell'esistenza umana,
potremo avere cognizione) propongono "dimensioni tempo-spazio""
vertiginose. Per considerare quanto questo possa essere vero è
sufficiente prendere ad esempio alcuni stereotipi che ormai sono
dominanti nella new economy: "Everything has to happen
right now!"; "You must be impatient and intolerant of delay!";
"You have courage; go for it and don't stop till you get there!";
"The long term is three months away!". E così di seguito.
Oggi è in corso un vivace dibattito sulle conseguenze della "globalizzazione"
mondiale. Si discute se favorisca l'uguaglianza fra tutti gli
esseri umani e, inoltre, la possibilità di arricchimento (non
solo dal punto di vista economico) oppure se non rappresenti un
freno a tutto vantaggio di una "strana dittatura" del neo-capitalismo.
Ogni psicoanalista sa bene che l'essere umano mai si presenta
portatore di una sola realtà. L'individuo e il gruppo, così come
Giano Bifronte, contengono al proprio interno parti antitetiche.
Guerra e pace, bene e male, creatività e distruttività, amore
e odio, rappresentano facce opposte di una stessa medaglia. Lo
stesso vale per tutte le realizzazioni umane: oggetti ed opere
possono risultare buoni o cattivi in base all'uso e ai fini. Al
tempo in cui ero ancora piuttosto scettico riguardo Internet
(perché finisce con l'impegnare gli individui ore ed ore presso
il computer, portandoli ad isolarsi dal consorzio umano circostante
e, inoltre, perché può far perdere, con riferimento soprattutto
ai giovani, il piacere dell'immersione nella lettura) un amico
estremamente colto ed intelligente mi fece notare che, così come
a suo tempo l'invenzione della stampa, anche Internet rappresenta
una conquista e porta una grande rivoluzione; come tutte le grandi
innovazioni desta ansie e suscita opposizioni.
Internet
è la nuova "isola magica": bisogna lasciarsi attrarre,
approdarvi e poi magari, in gran segreto, tentare di fuggirne.
A mio parere, la principale trasformazione che Internet
porta con sé consiste, più che nell'annullamento del tempo legato
alla distanza (da A a B, da B a C ecc.), nello stravolgimento
della "valenza del luogo" cioè della significatività dell'insediamento
geografico (A,B,C, ecc). Valenza, qui, contiene i diversi significati
di rilevanza, importanza, potenza ecc. Nel mondo di Internet,
nella "rete", A, B, C, hanno uguaglianza tra loro. Mi spiego
meglio: un tempo poteva essere importante l'insediamento; appartenere,
vivere, operare in una grande città, specie di una nazione ricca
e forte, dava prestigio, aumentava le possibilità, conferiva un
certo potere, apportava credito; vivere a Londra, ad esempio,
non era lo stesso che vivere a Tripoli; risiedere in un capoluogo
di regione non era lo stesso che vivere confinati in un piccolo
arcipelago del Mediterraneo. Oggi tutto ciò non ha più molta importanza
o, se ne ha, rapidamente tenderà a scomparire. In "Internet"
conta quel che sei, quel che offri, quale capacità hai di intercomunicare.
Nel mondo di Internet valgono i contenuti. La "dominanza"
del sito non è una questione geografica ma è funzione tanto dell'appeal,
che può esercitare, quanto della capacità di diffondere i propri
contenuti e di mantenerli pienamente plausibili anche dal punto
di vista etico. Inoltre, escluso il momento della sua creazione,
il sito è totalmente slegato da un luogo, è immediatamente, quasi
"divinamente", in rete, cioè in tutti i luoghi e in nessun
luogo in particolare: accompagna dappertutto te che ne sei il
conduttore, e tu puoi dinamicamente operare in esso e tramite
esso ovunque ti trovi. Ancora, chiunque, da ogni luogo, può accedervi.
Se non è rivoluzione, questa!
La
vasta diffusione della Gruppoanalisi è in parte dovuta
ad alcune elaborazioni teoriche che, a partire dalla ricerca sui
piccoli gruppi terapeutici, hanno consentito una migliore comprensione
delle interrelazioni umane e la focalizzazione di alcuni fondamenti
che trovano notevole parallelismo nella "filosofia" che
sospinge il mondo di Internet. Faccio riferimento soprattutto
alla piena valutazione della centralità dell'individuo (plexus)
in quanto punto nodale di una rete relazionale e
sociale, dunque quale luogo dell'interconnessione tra le
diverse trame (web) che la compongono. Nel cerchio gruppale,
così come ciascun siede in modo da trovarsi equidistante rispetto
agli altri, ogni individuo ha la stessa valenza personale di tutti
gli altri membri; la centralità nel gruppo,appartenendo a chi
è al vertice comunicazionale nell'hic et nunc, è profondamente
dinamica, cioè mobile e funzionale, priva di una gerarchia
stratificata. Dal piccolo gruppo è facile estendere la visione
all'intera rete psico-sociale di cui oggi Internet
è il "portale globale". E' Internet che ha acquisito
il ruolo di luogo della matrice comune interumana all'interno
del quale possono trovare connessione ("link") tutte le
relazioni. E' dalla rivoluzione della vita quotidiana, dovuta
ad Internet, che nascerà probabilmente un nuovo modo di
concepire la "polis" e la "politica". Già oggi sta
avvenendo, perlomeno in Europa, una spaccatura sempre più profonda:
la parte sana ed operosa della società (che, insieme ad un buon
numero di managers e di imprenditori - abili ed intraprendenti,
capaci di portare benessere alla comunità - costituisce la maggioranza
silenziosa dei cittadini) mostra di allontanarsi sempre più dalla
massa inetta di politicanti ("trafficanti della politica",
ai quali i diversi partiti politici fanno da paravento) che ormai
alberga stabilmente nelle diverse istituzioni pubbliche, svuotandole
di efficacia e di significato. Non stupisce che si moltiplichi
a dismisura il "partito del non-voto": anche la scelta
di assentarsi da parte di un membro, come sa bene ogni gruppoanalista,
in certi momenti della vita del gruppo può essere un modo di rendersi
più presenti, può rappresentare una forma dell'agire!